La reazione al fuoco dei pannelli isolanti in poliuretano espanso rigido
a cura della Commissione Tecnica ANPE
Con l'eccezione delle applicazioni in opera (a spruzzo o per iniezione), nel settore dell'edilizia l'isolamento in poliuretano espanso viene realizzato utilizzando pannelli prodotti in continuo. Questa tecnologia richiede sempre la presenza di due rivestimenti, inferiore e superiore, che racchiudono lo strato di schiuma poliuretanica.
Oltre a soddisfare un'esigenza tecnologica, i rivestimenti svolgono anche funzioni prestazionali, influendo, ad esempio, sulla permeabilità al vapore dei pannelli, ed applicative, favorendo, ancora ad esempio, l'adesione ad altri materiali utilizzati dal sistema costruttivo.
La natura dei rivestimenti è anche una delle caratteristiche che determinano la prestazione di reazione al fuoco dei pannelli. Come evidenzia la tabella, il range di reazione al fuoco riscontrabile per i pannelli in poliuretano è davvero molto ampio, ma si limita alla migliore classificazione possibile per i componenti organici (la Classe B) qualora si valutino le prestazioni in opera dei più comuni pacchetti applicativi.
É importante quindi che i progettisti, dopo aver individuato la tipologia di pannello indicata per la specifica applicazione, verifichino, nei casi previsti dalle norme in vigore, le caratteristiche di reazione al fuoco del pannello o dell'intero pacchetto costruttivo in cui è inserito (sistemi ETICS in kit o sistemi di copertura classificati Broof).
Va segnalato che il ruolo dei rivestimenti è determinante per la reazione al fuoco non solo dei pannelli in poliuretano, ma di tutti gli isolanti che li utilizzano; per questo anche alcune tipologie di pannelli in lana minerale incombustibile dichiarano la classe F o utilizzano la dicitura NPD (No Performance Declared).
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